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Gestione del tempo, autoefficacia e valorizzazione del potenziale al rientro dalla maternità o paternità

“Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”, recita un proverbio africano.

Il rientro dalla maternità (o paternità) è un momento delicato e importante, che spesso coglie impreparate soprattutto le donne, ma anche gli uomini, sia se hanno fruito del periodo di astensione che, comunque, come parte attiva della relazione genitoriale.

La normativa sulla certificazione di genere si è esplicitamente preoccupata, tra gli indicatori misurabili per ottenere la certificazione di genere di contemperare azioni a sostegno della genitorialità, non solo in ottica di tutela della paternità e maternità ma anche contemplando altre iniziative o benefit che possano favorire l'organizzazione dei tempi di vita, tra lavoro e sfera privata, e che valorizzino la genitorialità come esperienza positiva che non vada a impattare sulla possibilità di fare carriera o di ricevere promozioni.

Agli importanti cambiamenti avvenuti in famiglia e nella sfera individuale si possono sommare cambiamenti nell'organizzazione, che a volte necessitano una ridefinizione di competenze, obiettivi, risorse.

Vanno valorizzate flessibilità ed autoefficacia e portati a consapevolezza bisogni propri e dell'organizzazione, per dedicare le giuste energie a ogni aspetto della vita.

Saper riorganizzare il proprio tempo in modo agile diventa indispensabile, ma è anche importante valorizzare il nuovo potenziale emerso durante il percorso di astensione dal lavoro e mettere a terra nuove strategie energetiche che consentano azioni mirate e coerenti con le aspirazioni di autorealizzazione e con i confini della cultura organizzativa.